Il Parco Naturale Regionale dell’Oasi di Tepilora e il Programma Uomo e Biosfera – MAB
Con i suoi 8000 ettari di foreste incontaminate, sentieri, sorgenti e corsi d’acqua, il Parco Naturale Regionale dell’Oasi di Tepilora è la meta ideale per vivere un’esperienza in armonia con la natura.
Sito nel nord ovest della Sardegna, il Parco Naturale Oasi Regionale di Tepilora comprende un vasto territorio che interessa quattro Comuni: Torpè, Posada, Lodè e Bitti. Il parco si estende dal bosco di Tepilora sino alla foce del Rio Posada; suo fulcro è il monte Tepilora (m.528 s.l.m.), una punta rocciosa dal profilo triangolare che si staglia nell’area fittamente boscosa di Littos e Crastazza e guarda verso il lago di Posada.
La pratica di istituzione del Parco è stata avviata nel 2005, in accordo con la Regione Sardegna, l’Ente Foreste della Sardegna e la Provincia di Nuoro con lo scopo di tutelare le risorse naturali dell’area e incentivare lo sviluppo sostenibile del territorio.
Di recente la candidatura del parco di Tepilora e tutti gli altri nove comuni che ruotano attorno al parco (Alà Dei Sardi, Buddusò, Budoni, Lula, Onanì, Orune, Padru, Osidda e Siniscola) al riconoscimento MAB – Unesco .
Il Programma Uomo e Biosfera – MAB
Il Programma “Uomo e Biosfera” – Man and the Biosphere Programme (MAB) – nasce nel 1971 nel corso della 16° Conferenza Generale UNESCO come programma intergovernativo volto a fornire basi scientifiche alle azioni di impulso all’uso sostenibile e razionale, oltre che alla conservazione, delle risorse della cosiddetta “biosfera”, incoraggiando, allo stesso tempo, formule equilibrate di gestione nel rapporto uomo/ambiente a livello globale.
Tra le sue finalità rientrano, in particolare: la promozione della cooperazione scientifica, la ricerca interdisciplinare per la tutela delle risorse naturali, la gestione degli ecosistemi naturali e urbani, l’istituzione di parchi, riserve ed aree naturali protette.
A partire dalla Conferenza Internazionale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro del 3-14 giugno del 1992 – e dalla conseguente adozione della Convenzione sulla Diversità Biologica, della Convenzione sui Cambiamenti Climatici e della Dichiarazione di Rio – l’attenzione dell’UNESCO si è progressivamente focalizzata sull’individuazione di aree e pratiche tradizionali intese come driver per la salvaguardia e la valorizzazione degli ecosistemi, ponendo al centro della propria indagine modelli di gestione promossi a livello locale e l’attuazione di politiche di sviluppo sostenibile e di promozione delle tecniche tradizionali di produzione.
Obiettivi attuali del Programma MAB:
- Individuare e valutare i cambiamenti nella biosfera determinati dalle azioni umane e dagli eventi naturali, e gli effetti degli stessi sull’uomo e l’ambiente, soprattutto nel contesto delle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici
- Studiare e comparare i rapporti dinamici tra gli ecosistemi naturali ed i processi socio-economici, soprattutto con riferimento alla progressiva perdita della diversità biologica e culturale ed alle serie minacce per gli ecosistemi e per la loro capacità di fornire servizi essenziali per il benessere umano
- Assicurare sviluppo eco-compatibile ed un ambiente vivibile in un contesto globale caratterizzato da processi di rapida urbanizzazione e di eccessivo consumo energetico considerati come fattori scatenanti dei cambiamenti climatici
- Promuovere lo scambio e la divulgazione di conoscenze sui problemi ambientali e sulle eventuali soluzioni, nonché la formazione ambientale nel settore della gestione e dello sviluppo sostenibile
Altre informazioni sul sito: Ministero Ambiente
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